Sophia (Robin solo) - Apr. 30 '10: La Taverna, Vasto (IT)

Set list
Heartache
So Slow
If Only
Fool
Ship In The Sand
Obvious
Every Day
Oh My Love
I Left You
Within Without
If A Change
Razorblades
There Are No Goodbyes
Directionless
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Something
Another Trauma


Review
Un microfono vintage che fa tanto Radio Londra… un registratore a bobina simile a quello ritratto nel retrocopertina del 2ndo album dei God Machine… un backdrop alle spalle con lo stesso termosifone e la carta da parati della copertina del suo ultimo album… quasi un rito di passaggio verso il presente e il futuro senza dimenticare il passato, scolpito nella propria carne…
Non c’è (a dir la verità oramai da tanto tempo e non ci sarà, ahimè, più) il rumore dei God Machine e non c’è nemmeno la poesia elettrica dei Sophia o quella da “camera” con tanto di quartetto di archi. C’è solo Robin con la sua chitarra e la sua inconfondibile voce a scandire il tempo trascorso da FIXED WATER a THERE ARE NO GOODBYES, senza passare per TECHNOLOGY WON’T SAVE US (unico disco da cui non ha eseguito nemmeno un brano).
Ha iniziato dalla fine, Robin, con HEARTACHE, una delle ultime canzoni composte e che trova posto in THERE ARE NO GOODBYES, con la quale ci avverte dell’ “attacco al cuore” che riserverà immediatamente dopo, a me, come a tutti i fans dei primi giorni, con la struggente doppietta SO SLOW/IF ONLY.
Ma le sorprese non sono che all’inizio… Mi riprendo appena ed eccolo un altro colpo ben assestato: la tour premiere di FOOL! (“la prima per il mio amico Angelo che mi ha richiesto 3 canzoni e devo fargliele stasera altrimenti mi bandirà per sempre da Vasto…”)
…AND JUST REMEMBER THAT ALL IS NOT ALWAYS BLACK…
YEAH PEOPLE ARE LIKE SEASONS…
Impossibile spiegare cosa si prova in quei momenti… e le mie coronarie già duramente provate, hanno il colpo (quasi) di grazia: SHIP IN THE SAND!
…I MAY BE LONELY BUT I’M NOT STUPID
I TRY TO LIVE WITH MY MISTAKES
SO I STAY AWAY TO EASE ALL PAIN
BUT I’VE NEVER BEEN VERY GOOD AT PLAYING THAT GAME…
Meno male che a risollevare le sorti del mio cuore, arriva OBVIOUS, con il suo ritmo (quasi) spensierato. A seguire EVERY DAY (hei, avevo detto a Robin, it’s one of my son’s favourite song), OH MY LOVE, singolo dal suo disco più venduto PEOPLE ARE LIKE SEASONS ed ancora da esso, I LEFT YOU.
Poi si ritorna a girare nel “circolo infinito” con una inaspettata e graditissima WITHIN WITHOUT.
“I AM NO EVIL” canta Robin, ma non ce n’è bisogno, lo so…
La parte finale del set è da incorniciare. La versione acustica di IF A CHANGE mi spiazza e l’amata RAZORBLADES assesta un altro colpo decisivo. Ma c’è ancora spazio per THERE ARE NO GOODBYES (terza ed ultima dedica per me…) eseguita per la 2nda volta nel tour che, rispetto all’originale elettrica, acquista un sapore diverso più…Sophia. Infine DIRECTIONLESS.
Lo chiamiamo e torna per il finale: SOMETHING e, soprattutto, quel (l’ennesimo) capolavoro che si intitola ANOTHER TRAUMA…
Ma a tutto ciò bisogna aggiungere le 12 ore passate con lui. A chiacchierare (della sua musica che è anche mia), a sorridere, anzi a volte ridere, per le sue, nostre battute e le (bonarie) prese in giro (più sue, a dir la verità, nei miei confronti, per la sola “colpa” di amare la sua musica), a portarlo in giro alle 2.00 di notte nel centro storico di Vasto per fargli ammirare lo stupendo (amazing! così lo ha definito) spettacolo del golfo illuminato nella bellissima nottata vastese…
E’ proprio vero, come dice il titolo di una sua canzone (che, sono certo, sentirò la prossima volta che le nostre esistenze si incroceranno): LAST NIGHT I HAD A DREAM… ma un sogno (piccolo, per carità) che è diventato realtà.
Angelo Montagano, associazioneculturaleagora.it, 04/05/2010






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